Giorni di ringraziamenti e di bentornata.

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La fine di agosto, questo duemilaventitré, somiglia un po’ all’estate dei tempi di scuola: si salutavano alcuni amici di spiaggia e ci si preparava a riabbracciare i compagni di classe.

Ai Piloti di Livorno, dopo quasi due anni di lavori al cantiere Tuccoli, torna finalmente a disposizione la pilotina

“com.te A. Biancotti”.

Esiste un legame davvero speciale tra il Pilota ed il mezzo che “ti porta al lavoro”. Un insieme di confidenza e sensazione di affidabilità e sicurezza, necessario per affrontare con la giusta dose di serenità anche le situazioni più estreme e pericolose. E tutti i piloti della Corporazione sono concordi nell’indicare nella vecchia Nelson lo scafo che più di altri incarna questo spirito. E lo sono stati al punto che quando la pilotina varata nel lontano duemila ha raggiunto il suo limite, la scelta di come procedere sia caduta senza troppi indugi su un restauro accurato e profondo, che non andasse a togliere quelle caratteristiche che negli anni l’hanno resa il mezzo ideale per il nostro lavoro. Vogliamo la vecchia barca, ci siamo detti.

Sotto la consulenza di un team di piloti, Tuccoli ha preso la nostra 34 piedi è l’ha dotata di una moderna strumentazione; sono cambiati gli impianti di sicurezza e sostituite le motorizzazioni con altre più performanti e eco-friendly, Ma anche lo scafo, così sollecitato da migliaia di colpi è stato irrobustito dove necessario. Senza cambiare le linee d’acqua e la spettacolare tenuta alle onde. Lo stesso mezzo che c’ha tenuto al sicuro negli ultimi vent’anni e ci ha permesso di operare in ogni condizione. Non un lavoro da poco, che ha richiesto tempo, impegno, studio e confronto.

Un mezzo, la “Biancotti”, che ancora di più alza l’indice del livello di attenzione che i Piloti di Livorno destinano alla qualità del servizio e alla sicurezza del personale.

Al proposito del quale serve qui ringraziare Giuseppe “Pino” Bauco, che saluta dopo 38 anni di servizio e va in pensione.

Se il legame tra Pilotina e Pilota è speciale, quella tra il Conduttore, il “Pilotino”, e il mezzo a volte sfiora il maniacale: l’immagine perfetta del detto inglese “Driving by the Seat of Your Pants”. Un lavoro complicato, fatto di equilibrio tra il fattibile ed il pericoloso, dove un giro d’elica in più dato al momento giusto fa la differenza tra la perfezione e il disastro.

Pino negli ultimi 38 anni ha svolto questo compito. Ha portato il mezzo, ha lavorato in un modo che non è mai banale, sempre diverso e sempre impegnativo. Giorno e notte, con il freddo e con il sole. A prendere colpi di mare ( e sotto bordo alle navi, pure non si scherza) e a navigare in tranquillità come su un laghetto. Con calma a parlare di motociclette o di scarpe per la corsa, o di fretta che quella nave si è avvicinata più di quanto doveva e non vogliamo che si trovi in difficoltà. Nelle giornate si e in quelle no. Ogni tanto spaventandosi un po’ ma sempre a disposizione perché il porto, a Livorno, non dorme mai.

I Piloti di Livorno ti ringraziano, Pino. E da domani basta coi colpi di mare.

A cura del com.te F. Castellani

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